Fotografia Digitale o Fotografia Tradizionale?
(1° parte)
Da quando nel 1839 è ufficialmente nata la fotografia, quando cioè se ne attribuì la paternità a Daguerre
che riuscì a catturare l'immagine su lastre di rame ricoperte da uno strato di argento (i daguerrotipi), la fotografia sembra si sia sempre accollata l'onere di rispondere della sua forma espressiva.
Non appena la nuova arte si diffuse, si iniziò a contestarne la natura: "la fotografia è arte?"
La fotografia e la sua espressività camminarono di pari passo con la ricerca estetica e tecnologica.
Lo studio dell'ottica, e della chimica favorirono lo sviluppo e la diffuisone di quetsa nuova meraviglia.
Ma fu l''invenizione del negativo, con la conseguente possibilità dell'illimitata riproducibilità (che fu poi il motivo per cui si ricercò e si inventò la fotografia) che diede la tanto ricercata e definitiva svolta.
Il collodio, la gomma bicromata erano alcune delle diverse possibilità che la ricerca aveva offerto in questo così affascinate settore.
Si svilupparono due grandi filoni: il reportage e il ritratto.
Ma era più arte il reportage o la fotografia di studio?...
Poi fu l'era del colore; e ancora: è meglio il bianco e nero o il colore?
E poi la volta della diapositiva... e poi quella della Polaroid...e c'è il digitale.
La fotografia è la prima forma espressiva che nasce da una tecnologia, e questa sua natura è sempre stata caratterizzante.
Partendo da questi presupposti risulta quindi chiaro che l'evoluzione tecnologica ha sempre fatto parte del bagaglio genetico di questa arte e che quindi ogni discussione in merito alla sua evolzione possa apparire alquanto inutile e superflua.
Nello stesso tempo, se è ormai ovvio elencare i pregi e i vantaggi della fotografia digitale (primo fra tutti il tempo) non è così banale conoscere quali sono quelli che danno ancora spazio, sia pur sempre più ridotto, alla fotografia tradizionale.
Da quando nel 1839 è ufficialmente nata la fotografia, quando cioè se ne attribuì la paternità a Daguerre
che riuscì a catturare l'immagine su lastre di rame ricoperte da uno strato di argento (i daguerrotipi), la fotografia sembra si sia sempre accollata l'onere di rispondere della sua forma espressiva.
Non appena la nuova arte si diffuse, si iniziò a contestarne la natura: "la fotografia è arte?"
La fotografia e la sua espressività camminarono di pari passo con la ricerca estetica e tecnologica.
Lo studio dell'ottica, e della chimica favorirono lo sviluppo e la diffuisone di quetsa nuova meraviglia.
Ma fu l''invenizione del negativo, con la conseguente possibilità dell'illimitata riproducibilità (che fu poi il motivo per cui si ricercò e si inventò la fotografia) che diede la tanto ricercata e definitiva svolta.
Il collodio, la gomma bicromata erano alcune delle diverse possibilità che la ricerca aveva offerto in questo così affascinate settore.
Si svilupparono due grandi filoni: il reportage e il ritratto.
Ma era più arte il reportage o la fotografia di studio?...
Poi fu l'era del colore; e ancora: è meglio il bianco e nero o il colore?
E poi la volta della diapositiva... e poi quella della Polaroid...e c'è il digitale.
La fotografia è la prima forma espressiva che nasce da una tecnologia, e questa sua natura è sempre stata caratterizzante.
Partendo da questi presupposti risulta quindi chiaro che l'evoluzione tecnologica ha sempre fatto parte del bagaglio genetico di questa arte e che quindi ogni discussione in merito alla sua evolzione possa apparire alquanto inutile e superflua.
Nello stesso tempo, se è ormai ovvio elencare i pregi e i vantaggi della fotografia digitale (primo fra tutti il tempo) non è così banale conoscere quali sono quelli che danno ancora spazio, sia pur sempre più ridotto, alla fotografia tradizionale.
2 Comments:
Vista la mostra che il Vittoriano ha dedicato a Tina Modotti: quale fotografia digitale può dare quelle emozioni?
si, ne ho sentito parlare in tv. deve essere molto bella, e concordo sul fatto che questo aspetto emotivo che stia svanendo
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